Il File RAW in fotografia, la "pellicola digitale"

Una semplice spiegazione del significato di formato RAW, con una descrizione delle caratteristiche e dei vantaggi che ci permette di ottenere nella fotografia digitale.

Tutte le fotocamere reflex, ed alcune compatte di fascia alta, permettono di effettuare lo scatto nel formato RAW. Qualsiasi guida di fotografia che si rispetti vi consiglierà sempre e comunque di preferire lo scatto nel formato RAW rispetto alle tradizionali fotografie, ma perché? Che cos'è esattamente un file RAW? Perché molti fotografi lo definiscono "la pellicola digitale"? In questa guida risponderemo a tutte queste domande.

Una volta premuto il pulsante di scatto, la fotocamera apre l'otturatore e permette alla luce di raggiungere il sensore, il quale non è altro che un "tappeto" costituito da tantissimi fotodiodi, che si occupano di convertire la luce che li colpisce in impulsi elettrici misurabili. La cosa curiosa è che l'immagine che la fotocamera ottiene è in realtà in bianco e nero. Il modo in cui vengono ottenuti i colori è piuttosto particolare: ogni fotodiodo ha davanti a se un filtro colorato (verde, rosso o blu), che filtra una certa tonalità di luce. Calcolando la differenza di luminosità tra pixel limitrofi (filtrati da colori diversi), il processore riesce a "dedurre" il colore di ogni pixel.

Schema griglia di Bayer
Schema griglia di Bayer
Risultato pratico della griglia di Bayer
Risultato pratico

Questo schema per la disposizione degli elementi sensibili sotto ai diversi colori viene chiamato griglia di Bayer, potete vederne un esempio qui sotto. Siccome vorrei evitare di andare troppo nello specifico, invito i nostri lettori più smaliziati a fare una ricerca su Google, nel caso in cui ritengano necessarie maggiori informazioni. Esattamente come per guidare un'automobile non è necessario sapere perfettamente come funziona il motore, per un fotografo non è necessario sapere come funziona l'elettronica dei sensori.

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Come abbiamo già accennato, il sensore cattura l'immagine in bianco e nero, questi dati grezzi (guardacaso, RAW significa grezzo in inglese) vengono quindi passati al processore della fotocamera, che effettua diverse operazioni, tra cui l'elaborazione dei colori. Ogni volta che facciamo uno scatto con la nostra fotocamera il processore deve quindi:

Come i più attenti avranno già intuito, un file RAW non è altro che una foto che viene salvata dalla fotocamera senza applicare le elaborazioni descritte dopo il punto 2. Le impostazioni sono salvate nel file, ma non vengono applicate. Le fotografie vengono inoltre salvate con tutte le informazioni registrate dal sensore, che registra fino a 65.536 livelli di colore, contro i 256 livelli del jpg una volta compresso. Queste informazioni potranno essere usate in un secondo momento, in post produzione durante lo sviluppo del RAW, per correggere il bilanciamento del bianco, oppure l'esposizione, con la possibilità di recuperare uno scatto sovraesposto o sottoesposto in maniera altrimenti impossibile. Generalmente si possono tranquillamente recuperare 4 stop (da +2 a -2), ma è possibile "spremere" anche molto di più.

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Per poter sviluppare la fotografia in formato RAW sul nostro computer è necessario un programma. Esistono software specifici dei diversi produttori. Canon chiama i suoi file RAW con l'estensione .cr2 e fornisce il programma Digital Photo Professional, di cui abbiamo scritto una guida qui. Nikon, che chiama i sui RAW col nome di NEF, fornisce il software Nikon Capture NX2, di cui potete leggere la guida qui. Infine Sony, che chiama i suoi file RAW ARW, SR2 o ARC fornisce il programma Sony imaging edge, di cui potete leggere il tutorial a questo indirizzo.

Esistono comunque decine di ottimi programmi che permettono di modificare i file RAW indipendentemente dal formato. Il più famoso è forse Lightroom, un programma a pagamento degli stessi creatori di Photoshop, ma esistono anche delle alternative gratuite. Fra tutti ci sentiamo di consigliarvi il programma Darktable, un software estremamente avanzato e perfettamente compatibile con Gimp, di cui potete leggere una guida qui.

Una volta in possesso del programma che più ci piace, potremo impostare a nostra discrezione tutti i parametri con cui vogliamo sviluppare la nostra fotografia con la comodità di avere uno schermo grande e più tempo per cercare le impostazioni migliori. Se scattassimo le nostre fotografie nei formati .jpg o .tif tutte le informazioni che ci permettono di avere un controllo totale durante lo sviluppo del RAW verrebbero eliminate, dal processore della fotocamera, durante la conversione del file e non potranno mai più essere recuperate.
Scattare in RAW si traduce quindi nella possibilità di avere fotografie con maggiori possibilità di correzione, avendo la sicurezza di poter meglio recuperare qualsiasi scatto che può risultare sbagliato per colpa del bilanciamento del bianco sbagliato, di una condizione di luce difficile o di qualche impostazione che ci siamo dimenticati abilitata dalla volta prima. Il più grande pensiero del fotografo dovrà essere di fare una fotografia a fuoco e nitida, perché questi aspetti non è ancora possibile correggerli in post produzione. Tutto il resto può essere tranquillamente ottimizzato a casa con il computer.

Nell'immagine d'esempio qui sotto potete vedere una rappresentazione grafica della differenza tra il RAW e il JPG. Il RAW è stato proposto su tre livelli per far meglio capire il maggior spazio colore salvato nell'immagine RAW. Qui le tre esposizioni state separate per offrire una maggior chiarezza, ma in realtà la fotografia sarà soltanto una, in cui sono contentute più informazioni di quante il monitor stesso può mostrare, informazioni che possono essere estratte semplicemente spostando il cursore dell'esposizione nel nostro programma di sviluppo del RAW.

Elaborazione da RAW a jpg

Grazie a questa totale libertà di sviluppo il RAW viene quindi definito "la pellicola digitale", in quanto possiamo usare un software per simulare il lavoro che fino a qualche anno fa poteva essere effettuato solo in camera oscura, durante lo sviluppo dei negativi, con atrezzature costose e difficili da maneggiare. Ai giorni d'oggi è sufficiente un computer moderatamente potente per avere accesso ad una gamma di personalizzazioni che erano assolutamente impensabili prima della nascita del digitale.

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Ora che avete chiaro cos'è un file RAW, andiamo ad elencare i suoi vantaggi, che a questo punto vi sembreranno ovvi:

Però ricordate che non è tutto oro ciò che luccica, ci sono infatti anche alcuni svantaggi, vediamoli:

Quindi se state facendo un servizio fotografico ad una manifestazione e vi serve una foto pronta da stampare, o da condividere sui social, potrebbe convenire impostare la fotocamera in JPG, stando attenti a non sbagliare. Se avete tempo di sviluppare i file RAW a casa (specialmente in situazioni irripetibili, come matrimoni o battesimi) non vi resta che cambiare immediatamente le impostazioni della fotocamera e poter orgogliosamente dire:

I shoot RAW!

Credo di avere detto tutto quello che dovevo sui vantaggi e gli svantaggi dei file RAW. Vi consigliamo infine di considerare l'utilizzo di Darktable per lo sviluppo dei vostri file RAW, perché è un programma davvero eccezionale e completamente gratuito.
Sperando che la guida per la gestione dei file raw sia stata chiara, prima di salutarti ti ricordiamo che puoi leggere tutti gli altri tutorial sulla fotografia cliccando qui. In alternativa, è possibile navigare le diverse sezioni del sito dal menù in alto. Se lo ritieni opportuno, puoi darci un piccolo contributo cliccando la pagina Sostienici.

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